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La Varia

La Varia di Palmi è una delle più importanti feste religiose della Calabria. Si svolge l’ultima domenica del mese di agosto con cadenza pluriennale in onore di Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona e protettrice della città. L’evento viene annoverato dal 2013 tra i beni che rientrano nel Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dell'Unesco. Nel basso Tirreno calabrese, da secoli un enorme carro alto 15 metri si staglia maestoso sullo sfondo dello Stretto, catalizzando l’attenzione di un’intera popolazione e incarnandone la fede.

 

La Varia, importata dalla vicina Messina sin dal 1582, in origine era chiamata Bara o Vara. La struttura portante è quella di un grande carro dalla forma piramidale, costruito utilizzando principalmente materiale ligneo. È concepita coreograficamente in modo tale da rappresentare l’Assunzione di Maria in cielo. La presenza di figuranti viventi conferisce unicità alla rappresentazione religiosa e nel contempo contribuisce a creare quel clima di attesa e pathos che contraddistingue l’intera durata della “processione”. In cima alla struttura troviamo l’Animella, una bambina palmese che reca seco il compito difficoltoso di rappresentare la Madonna, figura carica di implicazioni religiose e antropologiche. La bambina siede in cima ad un’asta che rappresenta la parte culminante del carro. Sospesa a 15 metri di altezza sorride e continua a benedire la folla cittadina, sopportando gli scossoni e le aritmie del percorso.

 

A sostenerla la mano di Dio, l’uomo che seduto poco più in basso la tiene salda, rassicurandola sia simbolicamente che concretamente con la sua presenza. Il popolo partecipa e ricambia emotivamente, seguendo le sorti dell’animella con accorato afflato. Il carro è avvolto da una nuvola di carta argentata che maschera la struttura sottostante, sulla quale siedono altri bambini e bambine che rappresentano gli angeli del Paradiso. Ai piedi del carro gli altri interpreti, gli apostoli. Più in basso si trovano i portatori, posizionati a piedi nudi lungo le cinque travi fissate alla base della struttura (cippu) che sorregge l’intera impalcatura. Dal dialetto ’mbuttare, spingere, prendono il nome di ’mbuttaturi e sono coloro i quali hanno l’importantissimo compito della scasata.

 

Ognuno al suo posto, pronto a sopportare il sacrificio di una fatica immane tesa a riannodare i fili di un’intera comunità. Il trasporto è estremamente difficoltoso, ma finora il carro non si è mai fermato, rappresenterebbe una sconfitta per l’intera comunità. La struttura trasportata oggi fu elaborata da un valido artigiano palmese, Giuseppe Militano. Egli ebbe l’idea di costruire un carro meccanico per ripristinare la festa, sospesa alla fine dell’Ottocento in seguito ad alcuni incidenti. A quei tempi la struttura del carro era molto più leggera e si trasportava di peso, rendendo il tutto poco stabile. Egli lavorò per anni a un progetto che potesse garantire la riproposizione della Varia senza rinunciare alla sicurezza. Militano era riuscito a creare la “Varia Meccanica”, struttura che dopo più di un secolo protegge una tradizione secolare e appartenente alla “Rete delle macchine a spalla italiane”.

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